venerdì 26 dicembre 2008

Madonna lascia il segno

Ancora una volta Madonna ci stimola a guardare oltre ciò che ci circonda da vicino; in questo clip .

Per fortuna il video finisce con una nota di speranza.

Aggiungo una traduzione per chi non avesse dimestichezza con l'inglese:
Rimani stupido
Rimani stupido, non smettere

Svegliati
è ora
la tua vita
il tuo mondo

Svegliati
è ora
la tua vita
il tuo mondo

è ora per te di leggere i segni
il tuo mondo
la tua scelta
tu non hai il lusso del tempo

Tic Tac, Tic Tac
Rimani stupido
Rimani stupido, non smettere

Svegliati
è ora
la tua vita
il tuo mondo

Svegliati
è ora
la tua vita
la tua scelta

devi dire che cosa hai in mente
il momento è ora
se aspetti ancora, sarà troppo tardi

andiamo

il momento è ora
tu devi decidere
dire che cosa ti piace
non c'è più tempo da perdere

il momento è ora (è ora)
tu devi decidere (svegliati)
dire che cosa ti piace (...il tempo)
non c'è più tempo da perdere (...è ora)

martedì 2 dicembre 2008

D.L. contro le fonti rinnovabili e l'efficenza energetica

Il Decreto Legge 29 novembre 2008 n. 185, "Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale" contiene abbastanza materia da far rabbrividire.

Tra l'altro, il DL, va a colpire gli incentivi e gli sgravi fiscali per le ecotecnologie esattamente nel momento in cui il resto del mondo continua ad investire su questa tecnologia quasi sconosciuta da noi.

Sapere è un nostro diritto.

No al suicidio energetico!

domenica 9 novembre 2008

Il governo Berlusconi ha venduto la nostra acqua


Jacopo Fo, nel suo Blog (http://www.jacopofo.com/berlusconi-tremonti-privatizzazione-acqua) porta alla nostra distratta attenzione questa terribile notizia che, come altre in questo nostro "mondo nuovo", è passata sotto silenzio.

In Italia l'acqua e' stata privatizzata!

Il 5 agosto il Parlamento italiano ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112 (vedi qui), scritto dal ministro G. Tremonti.

Nel testo si legge:

"2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite[...]

5. Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati.

(10. d.) [...] affidamento di tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonche' in materia di acqua."


Trovo anche significativo il fatto che queste disposizioni siano contenute in un articolo "bis", non presente nel D.L. 112 riportato nel sito del Parlamento Italiano.
Se non ci credi guarda tu stesso qui

giovedì 9 ottobre 2008

Guerra ai writers

In questi giorni il governo stà valutando l'idea di una legge che punisca chi imbratta pareti e monumenti con graffiti tracciati con le bombolette spry.
Ci sarebbe molto da discutere su questo argomento, ma voglio portare all'attenzione una possibile, sia pur parziale, soluzione che è stata utilizzata nel quartiere dove andrò a vivere: Torrino Mezzocammino, a Roma; un quartiere modello (almeno sulla carta, poi verificheremo).

La soluzione, anche per combattere gli effetti dell'inquinamento è in una piastrella diversa da tutte le altre, contiene biossido di titanio, un prezioso elemento che in modo completamente naturale reagisce ai gas inquinanti e li abbatte rendendoli inoffensivi.
Questa piastrella, nata per l’impiego esterno, purifica l’aria degli ambienti dal monossido e biossido di azoto prodotto dai gas di scarico delle auto, dai riscaldamenti, dai fornelli delle cucine ma può essere posata anche negli spazi interni.

La scorsa settimana, uno dei sottopassi del quartiere è stato imbrattato, ma grazie a questa piastrella, la pulizia è risultata facile e senza lasciare tracce.
E' una delle tante applicazioni della tecnologia al benessere dell'individuo. Suona strano?

In questa foto si vedono i danni:


E qui, lo stesso posto dopo la pulizia:

sabato 4 ottobre 2008

Aumentano le persone che bevono acqua del rubinetto

Nonostante l'Italia sia paese leader in Europa per il consumo di acqua in bottiglia, aumentano le famiglie che si “convertono” a quella pubblica dell'acquedotto. Una ricerca di mercato rivelerebbe che su 2.100 intervistati il 39,9% beve sempre o quasi l'acqua del sindaco, una crescita di quasi 10 punti percentuali in due anni (nel 2006 erano 31,2%).
Di questi, il 43,7% sceglie l'acqua potabile perché e' piu' controllata di quella in bottiglia, il 46,7% perché e' molto piu' economica.

Di fatto, ultimamente, il consumatore medio si stà evolvendo. Buona notizia!

Io uso l'eSpring e mi trovo molto bene, anzi se qualcuno vuole provarlo si rivolga pure a me.

mercoledì 1 ottobre 2008

Riciclare, ma riciclare bene

Prendo spunto da una iniziativa della Tetrapak, informare che i propri contenitori, così tanto usati in tutto il mondo, sono riciclabili.

Questa iniziativa vuole utilizzare il marketing virale e lo fà bene; infatti premia, in qualche modo, chi mette il proprio volto in un banner.

Il messaggio, anche se chiaramente pubblicitario, viene accettato in quanto l'utente immagina di fare una cosa giusta per il mondo, almeno per quello (ahimé) civilizzato ed inquinante.
La Tetrapak con questa iniziativa stà facendo uno sforzo fatto da pochi prima e cioé informare riguardo il riutilizzo dei materiali scartati.
In più ho anche sentito, nella pubblicità radiofonica, un invito a schiacciare i contenitori prima di gettarli.

Ecco, questo è un concetto ignorato dai media e quindi dal pubblico.

E' necessario ridurre il volume di quanto si getta!

Il perché è molto semplice: se il volume della spazzatura è ridotto al minimo, il camion conterrà più materiale e quindi svuoterà i cassonetti con un numero inferiore di viaggi.

E questo vuol dire minore emissioni!

SCHIACCIATE GENTE, schiacciate le bottiglie, i cartoni e tutto ciò che può essere ridotto di volume.

martedì 29 aprile 2008

Arezzo prima città a idrogeno

Questa notizia merita di essere commentata.

Sempre più persone, o gruppi di persone, stanno acquisendo la consapevolezza che ci sono risorse a rischio di esaurimento o che comunque non è giusto sfruttare in modo indiscriminato.

L'utilizzo di risorse energetiche a basso inquinamento porterà, se universalmente impiegate, ad un miglioramento della nostra condizione di vita e alla salvaguardia del nostro Pianeta per le prossime generazioni, cioé i nostri figli.

Un plauso a questa piccola cooperativa di trentenni di Arezzo ed un invito affinché ognuno di noi si senta responsabile ed adotti, nel suo piccolo, ogni accorgimento per risparmiare le risorse, per inquinare di meno, per consumare in modo intelligente e per smaltire bene i rifiuti.

Il nostro Paese merita di migliorare; in un Paese migliore, moderno, efficente, gli abitanti vivono sani e felici e producono meglio e di più. E' un ciclo virtuoso che nasce dalla nostra volontà di migliorare.

domenica 30 marzo 2008

Il Paese è in crisi?

Ho trovato interessante un commento di Beppe Severgnini sul Corriere del 27 marzo.

In questo articolo Sev scopre perché il negozio Zara funziona: "perché offre buoni prodotti a basso prezzo", al contrario di "alcuni nostri marchi che hanno creduto di poter vivere sulle anime vuote che amano il lusso esagerato, e sulle anime semplici che spendono e spandono per imitarle".

Ecco il punto: anime semplici che spendono e spandono per imitare i ricchi. Finché dura, i commercianti e gli imprenditori ci guadagnano. Quando poi le "anime semplici" non pagheranno più le rate (perché non ce la fanno), allora potrebbe succedere come per i mutui americani. Ed allora tutti pagheranno.

Una preghiera interessata: non esagerate, per favore; si può vivere bene anche senza il superfluo. Specie se non possiamo permettecelo.

Ma purtroppo le "anime semplici" si forgiano davanti alla televisione (come accadeva con gli Albanesi). Ah! Berlusconi....

Per chiudere in modo ottimistico, Severgnini dice che questo Paese forse non è in crisi, "è un Paese che cerca occasioni: in un negozio abbordabile, o in un giorno di sole".

sabato 29 marzo 2008

Acqua buona

Le persone attente stanno scoprendo che acquistare l'acqua minerale in bottiglia è uno spreco ed un danno per l'ambiente.

E' uno spreco perché l'acqua dell'acquedotto è buona e costantemente controllata e quindi spendere per avere un acqua controllata una volta ogni 4, 5 anni invece che quotidianamente vuol dire buttare via i soldi, se non la salute.

E' un danno per l'ambiente per due motivi essenziali: centinaia di migliaia di bottiglie vengono gettate in discariche che faticano a contenerle. Il trasporto di queste bottiglie richiede un continuo spostamento di autocarri su e giù per la penisola.
Non parliamo poi di chi acquista acque minerali provenienti dalla Francia, dal Canada o dalle Isole Fiji.

E poi ripeto, ma che acqua è quella che acquistiamo e che ci carichiamo in macchina e poi su fino al nostro appartamento?
Ecco una foto fatta un paio di giorni fà nel fiumiciattolo che alimenta una delle più note acque minerali.

Forse non si vede bene, ma in questo fiume non ci farei il bagno, non solo perché l'acqua è lurida, ma perché le sue sponde sono cosparse di spazzatura.


Ammetto che la mia denuncia potrebbe essere vista come interessata, visto che io commercializzo depuratori dell'acqua. Ma sono veramente convinto che il prodotto che io distribuisco va a tutto vantaggio della nostra salute. Noi usiamo l'acqua non solo per bere, ma anche per cucinare e se questa acqua è sana, noi saremo sani.

martedì 25 marzo 2008

Alixir - Tu lo compreresti?

Leggo su un blog che la Barilla ha lanciato un programma alimentare molto innovativo. Mi sembra che questo programma alimentare sia basato principalmente sulle confezioni, decisamente attrattive, nere come l'inferno.

Non ho provato nulla di Alixir e quindi la mia critica è prevenuta, lo ammetto. Si basa sul fatto che non mi piace immaginare che ci sia gente disposta a spendere 4 € per 200gr. di ...pane, così come non capisco chi acquista l'acqua in bottiglia proveniente dalle Isole Fiji. A meno che costui non sia ricco, allora può fare quello che vuole, anzi così i soldi girano. Ma vedere una povera massaia imbonita dalla pubblicità e dalla confezione mi disgusta.
Sono prevenuto anche perché Alixir è un prodotto Barilla e, secondo me Barilla faceva una buonissima pasta, fino a che tutti si sono convinti di ciò, dopodiché Barilla ha drasticamente abbassato la qualità.

Il consiglio di Alixir è di consumare i suoi prodotti, una volta al giorno per 21 giorni e questo mi ha portato alla mente i miei studi sulla PNL. E non sono il solo che ha avuto questa impressione: il sito di Albanesi riporta, oltre a varie altre critiche su Alixir, quanto segue:

  • È abbastanza evidente l'intenzione di Barilla di legarsi al consumatore, rendendolo Alixir-dipendente. In tutto il sito si rileva la necessità della continuità dell'assunzione. Peccato poi che nelle schede dei vari prodotti non ci sia l'indicazione delle calorie (difetto gravissimo).

Ecco il mio commento sulla questione dei 21 giorni:

Alixir suggerisce di consumare i suoi prodotti ingerendo "due porzioni al giorno per almeno 21 giorni".

Ma, guarda caso, effettuare una qualsiasi azione, ogni giorno per almeno 21 giorni, fa diventare abitudinaria quell'azione. Questo accade sulla base di quello che Pavlov chiamava riflesso condizionato; gli organismi (animali ed umani) imparano ad associare uno stimolo con un altro.

Immagina la scena: ogni giorno ti trovi fra le mani questo oggetto, esteticamente accattivante; lo apprezzi visivamente, il nero è associato al peccato e quindi al sesso. Poi cominci a scartarlo, probabilmente il rumore della confezione che si schiude è un rumore bello, studiato. Forse somiglia allo sfilarsi delle calze di una bellissima donna, oppure allo sfregare della maglietta sulla barba di un nerboruto giovanotto. Questo rumore mi intriga, mi colpisce ed ecco che dopo aver toccato la vista, anche l'udito è sollecitato. Infine il pane esce dalla confezione e qui non faccio paragoni, ma ti scivola in mano fragrante ed odoroso.

Ho descritto quello che in psicologia si chiama VAC completo, ovvero sono stati sollecitati i sensi Vista (V), Udito (A) e quello del Tatto (Cinestesia).
Dopo 21 giorni di questo trattamento, potrebbero anche raddoppiarti il prezzo, tu lo compreresti. Ti mancherebbe troppo.

Attenzione ragazzi, loro studiano ed applicano, noi ci caschiamo come polli!

lunedì 24 marzo 2008

La Benzina

I carburanti per autotrazione: benzina e gasolio, aumentano di prezzo quasi ogni giorno. Eppure nessuno si lamenta, come se questi aumenti fossero tutti inevitabili, oppure se non si potesse fare nulla per risparmiare qualcosa.

Eppure molti distributori, invece di offrire sconti, offrono “regali” e noi li accettiamo. Ma i regali che ci vengono elargiti non solo li paghiamo, ma li paghiamo anche cari e, spesso, si tratta di oggetti che non ci servono a nulla o che abbiamo in quantità.

E’ un pò come se al distributore ci dicessero: se vuoi comprare la benzina, ti devi comprare anche questo bicchiere, o questo portachiavi! Non sarebbe meglio avere la benzina a meno ed andarsi a comprare il portachiavi solo se effettivamente necessario?

Per quanto riguarda il prezzo poi, è vero che il prezzo per barile continua ad aumentare, ma è anche vero che il cambio del dollaro, con il quale il barile viene pagato, continua a diminuire e quindi il costo del barile in euro potrebbe essere minore. Non mi sembra che questo calcolo sia applicato correttamente e comunque non se ne parla! Mi chiedo che fine avremmo fatto se avessimo ancora le Lire, almeno in questo caso.

Comunque temo che siamo in pochi a preoccuparci per il prezzo della benzina: infatti vedo in giro sempre più auto di grossa cilindrata che non pare cerchino di risparmiare sui consumi andando un pò più piano.

In California, dove la benzina costa un quarto che da noi, nel giro di pochi anni, ho visto i tanti macchinoni scomparire, sostituiti da migliaia di auto ibride, a benzina ed elettriche.

Ci arriveremo anche noi?

Emergenza imballaggi

Ognuno di noi produce più di 1,5 kg. di rifiuti al giorno; in gran parte i rifiuti sono costituiti da imballaggi (circa il 35% in peso e il 50% in volume).
Da qualche anno gli imballaggi sono spesso ben più grandi dell’oggetto stesso che devono contenere e costano altrettanto, se non di più.

In questi giorni, ad esempio vediamo uova di Pasqua rivestite di prezioso cellophane. Fatto 100 il prezzo di un uovo, il 14% copre il costo della cioccolata e, parimenti il 14% il costo della confezione. L’imballaggio serve a contenere, proteggere, conservare, trasportare, informare e comunicare; il problema è la sua sostenibilità. Tutte queste confezioni finiscono in discarica insieme a tutti gli “usa e getta” che fanno ormai parte del nostro consumo quotidiano e questo non è solo uno spreco, ma anche un aggravio per le discariche ed un sovracosto per le nostre povere tasche.

Noi consumatori spesso non abbiamo modo di migliorare la situazione, ma con un minimo di sforzo possiamo dare una mano ed un segnale. Inanzi tutto influendo sul volume che, come detto rappresenta il 50% dei rifiuti. Il volume può essere ridotto: gli scatoloni, che comunque andrebbero nella raccolta differenziata, devono essere schiacciati; così anche le bottiglie di acqua ed ogni altra cosa comprimibile.

Ma si può fare di più, per esempio rifornendosi, ove possibile presso gli eco-point, dove sono in vendita prodotti ricaricabili; oppure cessando di acquistare le acque minerali in bottiglia; costano care ed il loro imballaggio, la bottiglia, dura anni in giro per il pianeta.

L’acqua del rubinetto è molto spesso buona e meglio può essere, se viene depurata subito prima del prelievo, utilizzando un apparecchio apposito; specialmente se questo ha un filtro a carbone attivo ed una lampada UVA.

Esistono poi aziende che non solo offrono prodotti totalmente ecologici, ma questi sono anche molto concentrati e quindi una sola confezione dura molti mesi; diminuendo così la quantità di imballaggi da gettare.

martedì 18 marzo 2008

Se vuoi ottenere l’eccellenza non fare sconti a te stesso

Riporto un articolo di Francesco Alberoni, pubblicato sul Corriere della Sera del 17 Marzo 2008. Mi sembra molto importante.

L'articolo parla dell'eccellenza; io temo che nessuno voglia più raggiungere l'eccellenza con le proprie forze. Come ci dice Alberoni: "per i greci era la virtù più importante. Oggi la spinta all'eccellenza viene ostacolata da una pedagogia che punta sulla facilità, la mediocrità, l'improvvisazione. Ma con la banalità e la mediocrità la società non si sviluppa e l'individuo si deteriora. L'eccellenza si ottiene solo se, ogni volta, facciamo meglio della volta precedente".

Ma ecco l'articolo completo.

Aretè, eccellenza. Per i greci era la virtù più importante. Ciascuno, nel suo campo di attività, nella sua arte, doveva prodigarsi per raggiungere la perfezione. Il vasaio realizzare i vasi più belli, lo scultore le più belle statue, il navigante guidare con la massima perizia la sua nave, il poeta tragico scrivere le più sublimi tragedie. Michele Ferrero mi raccontava con che passione faceva le prove e le ricerche che, alla fine, lo hanno condotto alla invenzione della Nutella. Ho seguito passo passo l'appassionante creazione di Mulino bianco. Io stesso ho passato dodici anni a studiare e a riscrivere lo stesso argomento finché non è nato il libro «Innamoramento e amore». E per tutti il periodo più bello è stato proprio quello della ricerca quando, attraverso lo sforzo, senti nascere qualcosa di cui tu stesso, a un certo momento, sei stupito e ammiri. Oggi però la spinta all'eccellenza viene ostacolata da una pedagogia che punta sulla facilità, la mediocrità, l'improvvisazione. Col risultato che i ragazzi non hanno informazioni sistematiche, non sanno concentrarsi e non sanno argomentare. Mentre coloro che vorrebbero una scuola rigorosa—molti insegnanti delle scuole medie e superiori e dell'università—vengono sistematicamente osteggiati. Ma con la banalità e la mediocrità la società non si sviluppa e l'individuo si deteriora. L'eccellenza si ottiene solo se, ogni volta, facciamo meglio della volta precedente. Mi viene in mente una ragazza che, fin da dieci anni, ha fatto moltissimi lavori, in campagna, a vendere libri, e ogni volta era così brava che la promuovevano a un'attività superiore. Finché, a vent'anni, non ha rilevato una piccola impresa e l'ha fatta prosperare. Ma l'abitudine a fare le cose in modo perfetto l'ha imparata da piccola, su lavori umilissimi. Solo chi è esigente con se stesso sviluppa la capacità di giudicare ciò che vale e ciò che non vale. Il bravo architetto con uno sguardo coglie la disarmonia, lo scienziato di valore identifica la contraddizione, il grande musicista si accorge anche di una sola nota sbagliata. E noi abbiamo bisogno di gente di questo genere in tutti campi, dagli ospedali, alle discariche, alla magistratura. Abbiamo bisogno di una classe dirigente all'altezza dei difficili tempi che viviamo. Ma tutto comincia dall'individuo, dalla sua motivazione, dal suo impegno a realizzare l'eccellenza.

Spending Transparency

Si chiama Spending Transparency (Trasparenza nelle Spese) ed è ciò che servirebbe qui, in Italia.

E' un sito che permette ai cittadini di sapere, con aggiornamento mensile, come vengono spesi i soldi frutto delle tasse riscosse. Ogni spesa sopra i 100 dollari viene documentata. Chi ha voglia può scaricare i documenti contabili e passare le notti in bianco a controllare gli amministratori pubblici.

E' troppo? Forse si; probabilmente io non andrei mai a controllare i conti, anche perché non ne sarei capace, ma mi farebbe sentire molto più tranquillo sapere che i conti pubblici sono.... pubblici!

mercoledì 5 marzo 2008

Vaccinazione contro il Papilloma virus

Ho già segnalato quanto segue in un mio precedente blog; ora le informazioni sono maggiori; Vedi qui. La notizia è la seguente

"L’Italia è il primo Paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica contro il Papilloma virus (HPV), l’agente virale responsabile del cancro della cervice uterina, malattia che causa ogni anno circa mille morti.

Secondo le informazioni scientifiche oggi disponibili, la vaccinazione contro l'HPV è sicura, ben tollerata e in grado di prevenire nella quasi totalità dei casi l’insorgenza di un’infezione persistente dei due ceppi virali responsabili attualmente del 70% dei casi di tumore alla cervice uterina.

L’utilizzo del vaccino comunque affianca, ma non sostituisce, lo screening periodico attraverso il PAP test, attualmente raccomandato per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, che ha già portato negli anni a una drastica riduzione delle morti, attraverso la diagnosi precoce delle lesioni precancerose e del tumore.

A partire dal mese di marzo, la campagna di offerta del vaccino attiva e gratuita sarà rivolta alle ragazze dagli 11 ai 12 in modo uniforme in tutto il territorio italiano, e negli anni produrrà una progressiva immunizzazione della popolazione giovane adulta esposta al rischio di infezione.
"

Una lettera esemplare

Su Repubblica del 4 febbraio 2008, è apparsa una lettera di una lettrice, Arianna Ciccone, che secondo me dovrebbe essere letta e riletta e magari fatta leggere nelle scuole.

Spero che la brava Signora Arianna non me ne voglia se riprendo la sua lettera, che pubblico integralmente:

"La mia patologia alle ovaie è molto complicata. Ma nel reparto dove mi sono ricoverata tutti sembravano avere la situazione sotto controllo. In mezza giornata mi hanno fatto tutte le analisi, non faccio file, non devo aspettare: elettrocardiogramma, tac, visite, analisi. Alla fine su un fogliettino leggo il tipo di intervento da fare e la mia preparazione negli ultimi 5 giorni.
Sono angosciata, un essere umano spaventato e si vede che, dai medici agli inservienti, tutti lo sanno. Mi chiedono come sto, come mi sento. Al momento dell'anestesia la dotteressa mi saluta: «Ciao Arianna, ci vediamo dopo». Quando mi sono svegliata, mi hanno spiegato nei dettagli ma con le parole più semplici come era andato l'intervento e sul mobiletto la cartella con le foto del prima e del dopo.
Nella stanza con me c'era Eugenia, una signora moldava di 44 anni, operata per un tumore all'utero, qui da noi fa la badante. Non vede i suoi due figli e suo marito da 4 anni. L'hanno accudita con amorevolezza e dedizione sia le infermiere che la famiglia per cui lavora. Mentre sfogliavamo il suo piccolo album fotografiço dei suoi figli e parenti mi ha detto «sono clandestina, ho fatto la richiesta di regolarizzazione a dicembre, ma ancora non ho risposta. Se fossi stata in Moldavia sarei morta, non ho i soldi per curarmi».
Il mio cuore è scoppiato, ero orgogliosa del mio Paese. Strafelice di pagare le tasse, il "mio" sistema sanitario mi ripagava con una prestazione che ha sbalordito anche il mio compagno inglese. Si è preso cura di me, di Napoli, e di Eugenia, che viene dalla Moldavia, a costo zero. Reparto di ginecologia, Ospedale Don Calabria di Negrar, Verona."

Grazie Arianna, per aver voluto condividere questa bellissima storia.

lunedì 18 febbraio 2008

Emissione di sostanze tossiche

Cercando una nuova cucina, sono venuto a conoscenza di un mondo a me ignoto: le emissioni di sostanze tossiche e radioattive da parte di molti materiali di uso comune; materiali cioé che usiamo tutti i giorni, con i quali siamo a contatto quotidiano e che talvolta ingeriamo, oltre a respirare.

Le vernici sintetiche che ricoprono alcuni nostri mobili, emettono sostanze volatili tossiche anche molto tempo dopo l'acquisto. Ad esempio abbiamo emissione, continua e consistente di acetone, stirene, acido acetico ed altri impronunciabili. La soluzione a questo problema sono le vernici ad acqua.

La radioattività artificiale, presente nel legno dopo il disastro di Černobyl.

La radioattività naturale, presente in alcuni materiali naturali in forma maggiore che in altri. Per esempio i graniti emettono una certa radioattività, mentre il marmo ne ha una molto bassa.

La formaldeide, contenuta in alcune colle, viene emessa nell'ambiente per alcuni anni in modo continuo. Questa sostanza è riconosciuta come cancerogena per l'uomo. A differenza di quanto avviene in Germania ed in Giappone, in Italia non esistono leggi che ne normalizzino l'emissione nei mobili.

Quanto sopra l'ho voluto riportare non per terrorizzare, ma perché ritengo utile essere informati; in questo modo, chi vuole e chi ne ha i mezzi, può correre ai ripari.

Per esempio esiste una fabbrica di cucine che è molto, molto attenta a questa problematica; ovviamente è anche molto attenta all'ambiente. Pensate che si occupano di ripristinare nell'atmosfera, l'ossigeno consumato durante il ciclo produttivo.

Non è un caso che questa fabbrica non sia conosciuta alla massa, la ragione consiste nel fatto che loro non sprecano risorse in pubblicità, ma le destinano alla qualità. Lo stesso fa l'azienda per la quale lavoro; è questa l'unica risposta seria per limitare i costi e per rispondere alle esigenze dei consumatori.

I clienti felici parlano bene di queste aziende, eliminando così la necessità della fastidiosa pubblicità. Chi lo sà risparmia ed ha cose buone.

E tu?

martedì 12 febbraio 2008

Qualche dato sull'acqua minerale in bottiglia



Continua la "rivolta" contro la mercificazione dell'acqua.
Uno studio inglese dice che per produrre una bottiglia di plastica da un litro, la fabbrica impiega sette litri di acqua e 162 grammi di greggio, che a loro volta sviluppano 100 grammi di gas serra.
E non basta; anche da noi è sempre più "di moda" bere acqua delle isole Fiji o della Nuova Zelanda. Non bastava l'inquinamento dei TIR che portano l'acqua da Nord a Sud e viceversa; avete idea di quanto inquini un volo aereo dalla Nuova Zelanda?

A New York la nuova tendenza di moda è riempire una bottiglia in casa ed usarla in ufficio, in palestra e metterla nello zaino dei bambini per la scuola.

A Chicago il sindaco ha imposto una tassa di 5 centesimi su ogni bottiglia di plastica per evitare ciò che accade ormai ovunque: milioni di bottiglie di plastica riversate in mare e sulle spiaggie.

L'Italia è il primo consumatore del mondo di acque minerali in bottiglia. Ne beviamo, in media, 172 litri a testa. Senza giustificazione alcuna.

C'è un bel sito che approfondisce tutto questo; si chiama imbrocchiamola

lunedì 11 febbraio 2008

Venezia, la crociata anti minerale

Il Corriere della Sera di oggi riporta una notizia interessante.

Ogni tanto qualcuno prova a far rinsavire i consumatori: quello dell'acqua minerale è uno dei consumi più assurdi che ci vede protagonisti. Noi italiani siamo i più grandi consumatori di acqua al mondo! Eppure, grazie a tutte le montagne che ci circondano, abbiamo disponibili, quasi ovunque, le migliori acque sorgive.
Le acque imbottigliate non sono sicure per tante ragioni: la legge prevede che siano analizzate una volta ogni cinque anni; le bottiglie di plastica lasciate al sole si deteriorano; non si sa quando sono state imbottigliate, ecc.
Non calcoliamo inoltre l'inquinamento derivato dal trasporto di queste bottiglie: non si capisce perché, ma a Sud bevono acque del Nord e viceversa!
Una delle acque preferite ha un residuo fisso al limite della potabilità.
Ma si potrebbe parlare per una vita di quanto le acque minerali in bottiglia siano un male.



Oggi a Venezia, il sindaco Cacciari ed altri illuminati, si sono messi a boicottare le acque in bottiglia.
Intendiamoci, il tam tam pro acqua naturale come bevanda quotidiana è già un dato di fatto. Per la soddisfazione degli ambientalisti. Tant'è. La scalfittura nel fatturato delle «minerali» (giro d'affari in Italia da 3,2 miliardi di euro) è modesta, ma, dai e dai, la goccia potrebbe diventare cascata e quindi linea di tendenza.
Fatto sta che la battaglia di Venezia è partita in grande stile. E Massimo Cacciari non ha nulla da invidiare al sindaco di New York Michael Bloomberg. Che lo scorso luglio si mise a capo della crociata contro la mineral water, con lo slogan: «Dimenticate la minerale e bevete l'acqua che sgorga direttamente in casa vostra». Il primo cittadino di Venezia coglie l'aspetto economico della questione. «L'acqua minerale — avverte — non è indispensabile. Rinunciandovi, ogni famiglia potrà risparmiare un bel po' di quattrini alla fine del mese».

La mia famiglia è salva: noi beviamo l'acqua di Roma, ottima. Per eliminare il cloro ed altri composti indesiderati, usiamo un filtro al carbone attivo pressato. Ci credo così tanto che mi sono messo a distribuirlo: almeno agli amici e parenti. Dopo il primo anno di investimento, risparmi alla grande!

venerdì 25 gennaio 2008

Come vendere sapone e vivere felici

Sintesi divertente del network marketing. Parlare con gli amici e condividere le proprie esperienze può portare ad essere remunerati per questo.
La cosa, se condotta bene, può essere di grande vantaggio per chi vuole incrementare il suo reddito.
Di contro è probabile che gli amici, che prima ti ascoltavano tranquillamente, smettano di farlo solo perché tu ci guadagni. Questo può essere anche giusto perché tu, dal momento che guadagni con il passaparola, non sei più un messaggero indipendente.
Se però i prodotti sono effettivamente vantaggiosi, allora forse l'amico farebbe bene ad ascoltarti.
La differenza sta nella tua etica: parleresti bene di un prodotto che non è eccellente, solo perché ti pagano?
A te la risposta.

martedì 15 gennaio 2008

Il passaparola - Articolo su Repubblica

Il passaparola è lo spot più efficace e pesa tanto il parere dei consumatori
Sali su un taxi di Londra e con la scusa del brutto tempo il tassista comincia a parlarti del suo ultimo viaggio in Thailandia. Secondo lui, un luogo ameno e a buon mercato, dove è stato di recente, in vacanza con la sua signora.

Ma la sua chiacchierata non è spontanea. Quel tassista sta facendo anche un altro mestiere: il testimonial, ingaggiato dal ministero del turismo Thai, che lo ha appena invitato, per una settimana nel paese del sorriso. La sua missione, per niente impossibile, tornato in Inghilterra, sarà parlare bene della Thailandia ai suoi numerosi, e ignari, clienti.

Il passaparola è la nuova moda della pubblicità, ispirata dalla crescita esponenziale dei social network e dei forum in cui corrono consigli e commenti su milioni di prodotti. Una formula che si diffonde anche perché le ricerche dipingono un consumatore sempre più scettico, rispetto alla pubblicità tradizionale. Nel forum dell'autorevole rivista Wine Spectator si parla spesso dei blind test, gli assaggi bendati dei vini, per evitare che, influenzati dalle case vinicole, gli esperti diano dei giudizi di parte. "Una precauzione necessaria poiché il consiglio personale di un sommelier durante un corso, vale mille spot pubblicitari delle case vinicole" dice Franco Caprino della Cantina di Manuela, a Milano.
Sulla Rambla di Barcellona studenti universitari si trasformano ogni mattina in uomini sandwich per invitare i passanti ad un pranzo generoso da 10 euro, nel ristorante che si trova a pochi metri, e rinforzano il messaggio dicendoti: "Amigo, ci ho appena mangiato con la mia ragazza. E' buonissimo!"

Se negli anno '80 bastava ingaggiare Alberto Tomba per vendere pasta e automobili, nell'era del web a volte ci si fida più di un tassista che di Britney Spears, che ti invita a stappare una bibita con le bollicine. Perché si cercano queste nuove forme marketing che si propagano da persona a persona? La risposta è in una ricerca condotta da Aegis, colosso europeo che compra spazi pubblicitari sui media: "Raggiungere un ragazzo quindicenne con un messaggio televisivo in prima serata, ti costa oltre 400 euro perché i giovani che guardano la tv sono ormai pochissimi, rispetto a quelli attaccati alla rete, che solo in Italia conta 24 milioni di utenti" sottolinea Walter Hartsarich presidente di Aegis Media Italia. "La personalizzazione del messaggio è diventato l'obiettivo primario degli inserzionisti. Ho un amico americano che prima di comprare ogni cosa consulta i forum i cui utenti commentano i prodotti che hanno appena acquistato. Ha fatto così per la macchina, il telefonino, la nuova lavatrice della moglie". Alla Forrester Research , Paul Jackson ricorda che molti utenti della Rete sono "ormai impermeabili ai tradizionali messaggi pubblicitari sul web" come ad esempio i banner.
Funzionano invece benissimo iniziative come quella di KLM, che ha lanciato in 38 paesi del mondo un gioco online simile al gratta e vinci. L'utente che non ha fortuna può rientrare in gioco se invia a tre amici il link del sito. E' qui che il viral marketing inizia le sue moltiplicazioni.
"Il passaparola elettronico che viaggia dentro i social network diventerà la formula più importante per avvicinare i prodotti ai consumatori" ha detto Jerry Yang, fondatore di Yahoo! 12 mila dipendenti e mezzo miliardo di posizioni email, al recente Consumer Electronic Show di Las Vegas.
Yahoo! ha appena annunciato una forma di pubblicità basata sulla condivisione di messaggi: tu spedisci ad un amico un "widget" -cioè un contenuto musicale o un videogioco- che può essere sponsorizzato con un "consiglio" per gli acquisti. Altre volte, sulla pagina di Yahoo! One touch, quella con cui si naviga dai cellulari, ricevi da un amico un quiz che ti invita a scegliere tra diversi stili di jeans. Quando clicchi il tuo modello preferito, appare una cartina che ti indica il negozio più vicino. E' stato Mark Zuckerberg, il 23 enne fondatore di Facebook, social network da 50 milioni di utenti pronti a trasformarsi in "teste" pubblcitarie, a mettere scompiglio nel mercato dell'advertisng, quando ha lanciato Facebook Ads e introdotto una forma di marketing iper personalizzata detta Beacon. I concorrenti si sono detti: se su Facebook uno come Bill Gates ha già investito 240 milioni di dollari vuol dire che sarà una grandiosa macchina pubblicitaria.
Ma Beacon ha fatto gridare allo scandalo: andrebbe a violare la privacy degli utenti con la funzione Facebook Insights che fornisce un profilo socio-demografico quasi "poliziesco" con età, abitudini e interessi degli utenti.
Nel frattempo Maurice Levy, presidente del gruppo Publicis, 44 mila dipendenti in 104 paesi, sta investendo un miliardo di dollari nelle nuove infrastrutture che permetteranno formule nuove di pubblicità digitale ai suoi clenti Oreal, HP, Renault per raggiungere i consumatori via web. Malcolm Gladwells, padre del viral marketing, cita il caso delle scarpe Hush Puppies nel 94, con trentamila paia l'anno, potevano solo sparire dal mercato. Finché un gruppo di ragazzi dell'East Village di New York, appassionati di quelle scarpe, furono ingaggiati da due case di moda come modelli, indossarono le scarpe in un sito che generò dei forum e portò in qualche anno le vendite a un milione e seicentomila pezzi.
A ben pensarci, per il cinema, la regola del passaparola è una tecnica antica. Vale più il consiglio di un amico dei i roboanti annunci che descrivono tutte le uscite come "film più premiato dell'anno!" Con il social network, l'abitudine artigianale di consigliare un film ad un amico, si trasforma in un'industria che macina miliardi. Dice Layla Pavone, presidente italiano dell'Interactive Adverting Bureau: " La pubblicità online passerà dai 45 miliari di dollari di quest'anno, ai 75 del 2010. E il mercato italiano quest'anno fatturerà dal web un miliardo di euro".

sabato 12 gennaio 2008

I saldi di fine stagione

Dal 5 gennaio, o giù di lì, sono scattati i saldi di fine stagione. Non c'ero mai stato. Quest'anno ho voluto provare ad esaminare il fenomeno e mi sono fatto una mia idea; non so come la pensate voi.

Il 5 era sabato, giorno già abbastanza pieno di traffico, anche in condizioni normali. E' chiaro che l'attrazione dei saldi ha contribuito a peggiorare il traffico già congestionato di Roma.
I negozi erano pieni e molti avevano anche delle discrete file alle casse; buon segno i clienti si erano comportati bene, stavano comprando.
Da Decathlon sembrava di essere in un suk, gente che si strappava le merci e file enormi fuori alle poche cabine per provarsi tute da sci e vestiario vario.
Continuando ad osservare mi sono accorto però che la roba effettivamente in saldo era poca; eppure erano solo le 10 del primo giorno!
Anche in altri negozi, la storia era la stessa: poche selezionate cose erano in saldo, tutto il resto a prezzo pieno.

Martedì mattina sono tornato in giro, sono andato in un paio di centri commerciali, in giro non c'era nessuno. Ovvio, tutti si concentrano su sabato e domenica, gli altri giorni lavorano, ma secondo me forse potrebbe valere la pena di farsi mezza giornata di ferie per evitare il caos del week end.
Solo che, in effetti, non ne vale la pena. Non essendoci nessuno in giro, ho potuto osservare bene gli scaffali con la scritta saldo: pochi e sguarniti.

Credo che i saldi, così come sono impostati, siano una fregatura, anche per i negozianti che devono fronteggiare una marea di visitatori e forse non ne ricavano molto.
In più, i saldi dovrebbero servire a disfarsi dei prodotti che, a fine stagione, risultino invenduti e non sempre è così.

Secondo me, i saldi non dovrebbero essere stabiliti a date prefissate; i commercianti dovrebbero essere lasciati liberi di vendere a saldo le proprie merci quando e come vogliono, scegliendo quindi il periodo più idoneo a loro, con il vantaggio che in questo caso i saldi sarebbero più veri.
Mi spiego meglio, se io commerciante devo effettuare i saldi in una data prefissata, metterò in saldo più o meno quello che mi capita. Se invece sono libero, posso mettere in saldo, magari ad un buon sconto, ciò che non penso di vendere più a prezzo pieno, perché non è più stagione oppure perché la merce non è più richiesta o di moda.

E' cosi?

lunedì 7 gennaio 2008

Partecipate al movimento RED

Ho visto una iniziativa che mi è piaciuta molto: (PRODUCT) RED non è un ente di beneficenza, ma un movimento al quale potete prendere parte semplicemente acquistando i prodotti e servizi (RED) nei vostri negozi preferiti. Scegliendo (RED), aiuterete a finanziare l'acquisto e la distribuzione di farmaci contro l'AIDS in Africa.

Io sono un forte sostenitore del Marketing Virale, quindi mi ha colpito questa iniziativa che porta, senza dubbio, vantaggi alle aziende che vi hanno aderito, ma porta anche vantaggi ad altri.

Per ulteriori informazioni, consultate il sito www.joinred.com.

Prevenzione tumori dell'utero

Dal 28 marzo 2007 è disponibile nelle farmacie italiane il primo vaccino contro il Papillomavirus, causa principale del tumore al collo dell'utero che solo in Italia colpisce dieci donne ogni giorno ed è la seconda causa di morte in Europa per tumore tra le donne tra 15 e 44 anni.

L'indicazione alla vaccinazione è per le donne dai 9 ai 26 anni.

Il massimo beneficio è per le giovani che non hanno ancora avuto rapporti sessuali e quindi non sono entrate in contatto con il Papillomavirus.

La vaccinazione sarà gratuita alla fascia delle ragazze dodicenni.
Vedi qui

Il Network Marketing

Wikipedia riporta questa definizione, a me pare abbastanza corretta. Qual'è il tuo parere?
Il Network marketing (o Multi-level marketing (MLM) o vendita multilivello) è un metodo di distribuzione di prodotti o servizi che permette ad un distributore o venditore di crearsi una rete di distributori. Solitamente i singoli individui, acquistano una licenza identificativa un "codice" al quale vengono collegate provvigioni e sotto-distributori, possono svolgere attività di vendita indipendente grazie ad un'azienda principale. I distributori vengono ricompensati in base ai beni o servizi distribuiti direttamente o da terzi nella loro rete di distribuzione, in percentuale sul fatturato globale dell'organizzazione, per differenza ed a scaglioni.

Nel multi-level marketing, vengono distribuiti prodotti di tutti i tipi, e non necessariamente gli affiliati devono fare direttamente uso di tali prodotti, anche se è vivamente consigliato, affinchè si possa creare un volume d'affari consistente.

Il punto di forza di questo tipo di sistema è il fatto di eliminare tutti i tipi di promozione pubblicitaria affidandosi al passaparola di amici e conoscenti con enormi risparmi da parte delle aziende produttrici che si riversano su un migliore rapporto qualità-prezzo dei prodotti/servizi distribuiti.

Ogni diversa azienda che usa il MLM come sistema di distribuzione ha un diverso sistema di remunerazione dei propri distributori, e di conseguenza diversi sistemi di formazione.

Il concetto base del MLM è la meritocrazia ovvero quadagni direttamente proporzionali al tipo e alla quantità di lavoro svolto, offrendo un potenziale enorme di guadagno per i distributori.

IL MLM è nato intorno agli anni 50 negli stati uniti e oggi parte dell'economia americana è basata su di esso. Questo sistema economico è materia di esame anche alla facoltà di economia e commercio e sempre più aziende lo attuano anche in parallelo ai classici sistemi di distribuzione.

E' paragonabile ad un sistema di franchising, ma senza gli enormi costi di gestione e con maggior libertà di azione.

Non è da confondere con strutture Piramidali o Catene di sant'Antonio, essendo quest'ultime sostanzialmente diverse e soprattutto illegali nella maggior parte del mondo.

Molte delle aziende che basano la loro integrità su questo sistema di distribuzione in italia, fanno parte dell'associazione AVEDISCO che è un associazione che rappresenta e ne garantisce la serietà delle aziende che in italia operano con il sistema di vendita diretta o MLM.