giovedì 9 ottobre 2008

Guerra ai writers

In questi giorni il governo stà valutando l'idea di una legge che punisca chi imbratta pareti e monumenti con graffiti tracciati con le bombolette spry.
Ci sarebbe molto da discutere su questo argomento, ma voglio portare all'attenzione una possibile, sia pur parziale, soluzione che è stata utilizzata nel quartiere dove andrò a vivere: Torrino Mezzocammino, a Roma; un quartiere modello (almeno sulla carta, poi verificheremo).

La soluzione, anche per combattere gli effetti dell'inquinamento è in una piastrella diversa da tutte le altre, contiene biossido di titanio, un prezioso elemento che in modo completamente naturale reagisce ai gas inquinanti e li abbatte rendendoli inoffensivi.
Questa piastrella, nata per l’impiego esterno, purifica l’aria degli ambienti dal monossido e biossido di azoto prodotto dai gas di scarico delle auto, dai riscaldamenti, dai fornelli delle cucine ma può essere posata anche negli spazi interni.

La scorsa settimana, uno dei sottopassi del quartiere è stato imbrattato, ma grazie a questa piastrella, la pulizia è risultata facile e senza lasciare tracce.
E' una delle tante applicazioni della tecnologia al benessere dell'individuo. Suona strano?

In questa foto si vedono i danni:


E qui, lo stesso posto dopo la pulizia:

sabato 4 ottobre 2008

Aumentano le persone che bevono acqua del rubinetto

Nonostante l'Italia sia paese leader in Europa per il consumo di acqua in bottiglia, aumentano le famiglie che si “convertono” a quella pubblica dell'acquedotto. Una ricerca di mercato rivelerebbe che su 2.100 intervistati il 39,9% beve sempre o quasi l'acqua del sindaco, una crescita di quasi 10 punti percentuali in due anni (nel 2006 erano 31,2%).
Di questi, il 43,7% sceglie l'acqua potabile perché e' piu' controllata di quella in bottiglia, il 46,7% perché e' molto piu' economica.

Di fatto, ultimamente, il consumatore medio si stà evolvendo. Buona notizia!

Io uso l'eSpring e mi trovo molto bene, anzi se qualcuno vuole provarlo si rivolga pure a me.

mercoledì 1 ottobre 2008

Riciclare, ma riciclare bene

Prendo spunto da una iniziativa della Tetrapak, informare che i propri contenitori, così tanto usati in tutto il mondo, sono riciclabili.

Questa iniziativa vuole utilizzare il marketing virale e lo fà bene; infatti premia, in qualche modo, chi mette il proprio volto in un banner.

Il messaggio, anche se chiaramente pubblicitario, viene accettato in quanto l'utente immagina di fare una cosa giusta per il mondo, almeno per quello (ahimé) civilizzato ed inquinante.
La Tetrapak con questa iniziativa stà facendo uno sforzo fatto da pochi prima e cioé informare riguardo il riutilizzo dei materiali scartati.
In più ho anche sentito, nella pubblicità radiofonica, un invito a schiacciare i contenitori prima di gettarli.

Ecco, questo è un concetto ignorato dai media e quindi dal pubblico.

E' necessario ridurre il volume di quanto si getta!

Il perché è molto semplice: se il volume della spazzatura è ridotto al minimo, il camion conterrà più materiale e quindi svuoterà i cassonetti con un numero inferiore di viaggi.

E questo vuol dire minore emissioni!

SCHIACCIATE GENTE, schiacciate le bottiglie, i cartoni e tutto ciò che può essere ridotto di volume.