domenica 30 marzo 2008

Il Paese è in crisi?

Ho trovato interessante un commento di Beppe Severgnini sul Corriere del 27 marzo.

In questo articolo Sev scopre perché il negozio Zara funziona: "perché offre buoni prodotti a basso prezzo", al contrario di "alcuni nostri marchi che hanno creduto di poter vivere sulle anime vuote che amano il lusso esagerato, e sulle anime semplici che spendono e spandono per imitarle".

Ecco il punto: anime semplici che spendono e spandono per imitare i ricchi. Finché dura, i commercianti e gli imprenditori ci guadagnano. Quando poi le "anime semplici" non pagheranno più le rate (perché non ce la fanno), allora potrebbe succedere come per i mutui americani. Ed allora tutti pagheranno.

Una preghiera interessata: non esagerate, per favore; si può vivere bene anche senza il superfluo. Specie se non possiamo permettecelo.

Ma purtroppo le "anime semplici" si forgiano davanti alla televisione (come accadeva con gli Albanesi). Ah! Berlusconi....

Per chiudere in modo ottimistico, Severgnini dice che questo Paese forse non è in crisi, "è un Paese che cerca occasioni: in un negozio abbordabile, o in un giorno di sole".

sabato 29 marzo 2008

Acqua buona

Le persone attente stanno scoprendo che acquistare l'acqua minerale in bottiglia è uno spreco ed un danno per l'ambiente.

E' uno spreco perché l'acqua dell'acquedotto è buona e costantemente controllata e quindi spendere per avere un acqua controllata una volta ogni 4, 5 anni invece che quotidianamente vuol dire buttare via i soldi, se non la salute.

E' un danno per l'ambiente per due motivi essenziali: centinaia di migliaia di bottiglie vengono gettate in discariche che faticano a contenerle. Il trasporto di queste bottiglie richiede un continuo spostamento di autocarri su e giù per la penisola.
Non parliamo poi di chi acquista acque minerali provenienti dalla Francia, dal Canada o dalle Isole Fiji.

E poi ripeto, ma che acqua è quella che acquistiamo e che ci carichiamo in macchina e poi su fino al nostro appartamento?
Ecco una foto fatta un paio di giorni fà nel fiumiciattolo che alimenta una delle più note acque minerali.

Forse non si vede bene, ma in questo fiume non ci farei il bagno, non solo perché l'acqua è lurida, ma perché le sue sponde sono cosparse di spazzatura.


Ammetto che la mia denuncia potrebbe essere vista come interessata, visto che io commercializzo depuratori dell'acqua. Ma sono veramente convinto che il prodotto che io distribuisco va a tutto vantaggio della nostra salute. Noi usiamo l'acqua non solo per bere, ma anche per cucinare e se questa acqua è sana, noi saremo sani.

martedì 25 marzo 2008

Alixir - Tu lo compreresti?

Leggo su un blog che la Barilla ha lanciato un programma alimentare molto innovativo. Mi sembra che questo programma alimentare sia basato principalmente sulle confezioni, decisamente attrattive, nere come l'inferno.

Non ho provato nulla di Alixir e quindi la mia critica è prevenuta, lo ammetto. Si basa sul fatto che non mi piace immaginare che ci sia gente disposta a spendere 4 € per 200gr. di ...pane, così come non capisco chi acquista l'acqua in bottiglia proveniente dalle Isole Fiji. A meno che costui non sia ricco, allora può fare quello che vuole, anzi così i soldi girano. Ma vedere una povera massaia imbonita dalla pubblicità e dalla confezione mi disgusta.
Sono prevenuto anche perché Alixir è un prodotto Barilla e, secondo me Barilla faceva una buonissima pasta, fino a che tutti si sono convinti di ciò, dopodiché Barilla ha drasticamente abbassato la qualità.

Il consiglio di Alixir è di consumare i suoi prodotti, una volta al giorno per 21 giorni e questo mi ha portato alla mente i miei studi sulla PNL. E non sono il solo che ha avuto questa impressione: il sito di Albanesi riporta, oltre a varie altre critiche su Alixir, quanto segue:

  • È abbastanza evidente l'intenzione di Barilla di legarsi al consumatore, rendendolo Alixir-dipendente. In tutto il sito si rileva la necessità della continuità dell'assunzione. Peccato poi che nelle schede dei vari prodotti non ci sia l'indicazione delle calorie (difetto gravissimo).

Ecco il mio commento sulla questione dei 21 giorni:

Alixir suggerisce di consumare i suoi prodotti ingerendo "due porzioni al giorno per almeno 21 giorni".

Ma, guarda caso, effettuare una qualsiasi azione, ogni giorno per almeno 21 giorni, fa diventare abitudinaria quell'azione. Questo accade sulla base di quello che Pavlov chiamava riflesso condizionato; gli organismi (animali ed umani) imparano ad associare uno stimolo con un altro.

Immagina la scena: ogni giorno ti trovi fra le mani questo oggetto, esteticamente accattivante; lo apprezzi visivamente, il nero è associato al peccato e quindi al sesso. Poi cominci a scartarlo, probabilmente il rumore della confezione che si schiude è un rumore bello, studiato. Forse somiglia allo sfilarsi delle calze di una bellissima donna, oppure allo sfregare della maglietta sulla barba di un nerboruto giovanotto. Questo rumore mi intriga, mi colpisce ed ecco che dopo aver toccato la vista, anche l'udito è sollecitato. Infine il pane esce dalla confezione e qui non faccio paragoni, ma ti scivola in mano fragrante ed odoroso.

Ho descritto quello che in psicologia si chiama VAC completo, ovvero sono stati sollecitati i sensi Vista (V), Udito (A) e quello del Tatto (Cinestesia).
Dopo 21 giorni di questo trattamento, potrebbero anche raddoppiarti il prezzo, tu lo compreresti. Ti mancherebbe troppo.

Attenzione ragazzi, loro studiano ed applicano, noi ci caschiamo come polli!

lunedì 24 marzo 2008

La Benzina

I carburanti per autotrazione: benzina e gasolio, aumentano di prezzo quasi ogni giorno. Eppure nessuno si lamenta, come se questi aumenti fossero tutti inevitabili, oppure se non si potesse fare nulla per risparmiare qualcosa.

Eppure molti distributori, invece di offrire sconti, offrono “regali” e noi li accettiamo. Ma i regali che ci vengono elargiti non solo li paghiamo, ma li paghiamo anche cari e, spesso, si tratta di oggetti che non ci servono a nulla o che abbiamo in quantità.

E’ un pò come se al distributore ci dicessero: se vuoi comprare la benzina, ti devi comprare anche questo bicchiere, o questo portachiavi! Non sarebbe meglio avere la benzina a meno ed andarsi a comprare il portachiavi solo se effettivamente necessario?

Per quanto riguarda il prezzo poi, è vero che il prezzo per barile continua ad aumentare, ma è anche vero che il cambio del dollaro, con il quale il barile viene pagato, continua a diminuire e quindi il costo del barile in euro potrebbe essere minore. Non mi sembra che questo calcolo sia applicato correttamente e comunque non se ne parla! Mi chiedo che fine avremmo fatto se avessimo ancora le Lire, almeno in questo caso.

Comunque temo che siamo in pochi a preoccuparci per il prezzo della benzina: infatti vedo in giro sempre più auto di grossa cilindrata che non pare cerchino di risparmiare sui consumi andando un pò più piano.

In California, dove la benzina costa un quarto che da noi, nel giro di pochi anni, ho visto i tanti macchinoni scomparire, sostituiti da migliaia di auto ibride, a benzina ed elettriche.

Ci arriveremo anche noi?

Emergenza imballaggi

Ognuno di noi produce più di 1,5 kg. di rifiuti al giorno; in gran parte i rifiuti sono costituiti da imballaggi (circa il 35% in peso e il 50% in volume).
Da qualche anno gli imballaggi sono spesso ben più grandi dell’oggetto stesso che devono contenere e costano altrettanto, se non di più.

In questi giorni, ad esempio vediamo uova di Pasqua rivestite di prezioso cellophane. Fatto 100 il prezzo di un uovo, il 14% copre il costo della cioccolata e, parimenti il 14% il costo della confezione. L’imballaggio serve a contenere, proteggere, conservare, trasportare, informare e comunicare; il problema è la sua sostenibilità. Tutte queste confezioni finiscono in discarica insieme a tutti gli “usa e getta” che fanno ormai parte del nostro consumo quotidiano e questo non è solo uno spreco, ma anche un aggravio per le discariche ed un sovracosto per le nostre povere tasche.

Noi consumatori spesso non abbiamo modo di migliorare la situazione, ma con un minimo di sforzo possiamo dare una mano ed un segnale. Inanzi tutto influendo sul volume che, come detto rappresenta il 50% dei rifiuti. Il volume può essere ridotto: gli scatoloni, che comunque andrebbero nella raccolta differenziata, devono essere schiacciati; così anche le bottiglie di acqua ed ogni altra cosa comprimibile.

Ma si può fare di più, per esempio rifornendosi, ove possibile presso gli eco-point, dove sono in vendita prodotti ricaricabili; oppure cessando di acquistare le acque minerali in bottiglia; costano care ed il loro imballaggio, la bottiglia, dura anni in giro per il pianeta.

L’acqua del rubinetto è molto spesso buona e meglio può essere, se viene depurata subito prima del prelievo, utilizzando un apparecchio apposito; specialmente se questo ha un filtro a carbone attivo ed una lampada UVA.

Esistono poi aziende che non solo offrono prodotti totalmente ecologici, ma questi sono anche molto concentrati e quindi una sola confezione dura molti mesi; diminuendo così la quantità di imballaggi da gettare.

martedì 18 marzo 2008

Se vuoi ottenere l’eccellenza non fare sconti a te stesso

Riporto un articolo di Francesco Alberoni, pubblicato sul Corriere della Sera del 17 Marzo 2008. Mi sembra molto importante.

L'articolo parla dell'eccellenza; io temo che nessuno voglia più raggiungere l'eccellenza con le proprie forze. Come ci dice Alberoni: "per i greci era la virtù più importante. Oggi la spinta all'eccellenza viene ostacolata da una pedagogia che punta sulla facilità, la mediocrità, l'improvvisazione. Ma con la banalità e la mediocrità la società non si sviluppa e l'individuo si deteriora. L'eccellenza si ottiene solo se, ogni volta, facciamo meglio della volta precedente".

Ma ecco l'articolo completo.

Aretè, eccellenza. Per i greci era la virtù più importante. Ciascuno, nel suo campo di attività, nella sua arte, doveva prodigarsi per raggiungere la perfezione. Il vasaio realizzare i vasi più belli, lo scultore le più belle statue, il navigante guidare con la massima perizia la sua nave, il poeta tragico scrivere le più sublimi tragedie. Michele Ferrero mi raccontava con che passione faceva le prove e le ricerche che, alla fine, lo hanno condotto alla invenzione della Nutella. Ho seguito passo passo l'appassionante creazione di Mulino bianco. Io stesso ho passato dodici anni a studiare e a riscrivere lo stesso argomento finché non è nato il libro «Innamoramento e amore». E per tutti il periodo più bello è stato proprio quello della ricerca quando, attraverso lo sforzo, senti nascere qualcosa di cui tu stesso, a un certo momento, sei stupito e ammiri. Oggi però la spinta all'eccellenza viene ostacolata da una pedagogia che punta sulla facilità, la mediocrità, l'improvvisazione. Col risultato che i ragazzi non hanno informazioni sistematiche, non sanno concentrarsi e non sanno argomentare. Mentre coloro che vorrebbero una scuola rigorosa—molti insegnanti delle scuole medie e superiori e dell'università—vengono sistematicamente osteggiati. Ma con la banalità e la mediocrità la società non si sviluppa e l'individuo si deteriora. L'eccellenza si ottiene solo se, ogni volta, facciamo meglio della volta precedente. Mi viene in mente una ragazza che, fin da dieci anni, ha fatto moltissimi lavori, in campagna, a vendere libri, e ogni volta era così brava che la promuovevano a un'attività superiore. Finché, a vent'anni, non ha rilevato una piccola impresa e l'ha fatta prosperare. Ma l'abitudine a fare le cose in modo perfetto l'ha imparata da piccola, su lavori umilissimi. Solo chi è esigente con se stesso sviluppa la capacità di giudicare ciò che vale e ciò che non vale. Il bravo architetto con uno sguardo coglie la disarmonia, lo scienziato di valore identifica la contraddizione, il grande musicista si accorge anche di una sola nota sbagliata. E noi abbiamo bisogno di gente di questo genere in tutti campi, dagli ospedali, alle discariche, alla magistratura. Abbiamo bisogno di una classe dirigente all'altezza dei difficili tempi che viviamo. Ma tutto comincia dall'individuo, dalla sua motivazione, dal suo impegno a realizzare l'eccellenza.

Spending Transparency

Si chiama Spending Transparency (Trasparenza nelle Spese) ed è ciò che servirebbe qui, in Italia.

E' un sito che permette ai cittadini di sapere, con aggiornamento mensile, come vengono spesi i soldi frutto delle tasse riscosse. Ogni spesa sopra i 100 dollari viene documentata. Chi ha voglia può scaricare i documenti contabili e passare le notti in bianco a controllare gli amministratori pubblici.

E' troppo? Forse si; probabilmente io non andrei mai a controllare i conti, anche perché non ne sarei capace, ma mi farebbe sentire molto più tranquillo sapere che i conti pubblici sono.... pubblici!

mercoledì 5 marzo 2008

Vaccinazione contro il Papilloma virus

Ho già segnalato quanto segue in un mio precedente blog; ora le informazioni sono maggiori; Vedi qui. La notizia è la seguente

"L’Italia è il primo Paese europeo a pianificare una strategia di vaccinazione pubblica contro il Papilloma virus (HPV), l’agente virale responsabile del cancro della cervice uterina, malattia che causa ogni anno circa mille morti.

Secondo le informazioni scientifiche oggi disponibili, la vaccinazione contro l'HPV è sicura, ben tollerata e in grado di prevenire nella quasi totalità dei casi l’insorgenza di un’infezione persistente dei due ceppi virali responsabili attualmente del 70% dei casi di tumore alla cervice uterina.

L’utilizzo del vaccino comunque affianca, ma non sostituisce, lo screening periodico attraverso il PAP test, attualmente raccomandato per le donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, che ha già portato negli anni a una drastica riduzione delle morti, attraverso la diagnosi precoce delle lesioni precancerose e del tumore.

A partire dal mese di marzo, la campagna di offerta del vaccino attiva e gratuita sarà rivolta alle ragazze dagli 11 ai 12 in modo uniforme in tutto il territorio italiano, e negli anni produrrà una progressiva immunizzazione della popolazione giovane adulta esposta al rischio di infezione.
"

Una lettera esemplare

Su Repubblica del 4 febbraio 2008, è apparsa una lettera di una lettrice, Arianna Ciccone, che secondo me dovrebbe essere letta e riletta e magari fatta leggere nelle scuole.

Spero che la brava Signora Arianna non me ne voglia se riprendo la sua lettera, che pubblico integralmente:

"La mia patologia alle ovaie è molto complicata. Ma nel reparto dove mi sono ricoverata tutti sembravano avere la situazione sotto controllo. In mezza giornata mi hanno fatto tutte le analisi, non faccio file, non devo aspettare: elettrocardiogramma, tac, visite, analisi. Alla fine su un fogliettino leggo il tipo di intervento da fare e la mia preparazione negli ultimi 5 giorni.
Sono angosciata, un essere umano spaventato e si vede che, dai medici agli inservienti, tutti lo sanno. Mi chiedono come sto, come mi sento. Al momento dell'anestesia la dotteressa mi saluta: «Ciao Arianna, ci vediamo dopo». Quando mi sono svegliata, mi hanno spiegato nei dettagli ma con le parole più semplici come era andato l'intervento e sul mobiletto la cartella con le foto del prima e del dopo.
Nella stanza con me c'era Eugenia, una signora moldava di 44 anni, operata per un tumore all'utero, qui da noi fa la badante. Non vede i suoi due figli e suo marito da 4 anni. L'hanno accudita con amorevolezza e dedizione sia le infermiere che la famiglia per cui lavora. Mentre sfogliavamo il suo piccolo album fotografiço dei suoi figli e parenti mi ha detto «sono clandestina, ho fatto la richiesta di regolarizzazione a dicembre, ma ancora non ho risposta. Se fossi stata in Moldavia sarei morta, non ho i soldi per curarmi».
Il mio cuore è scoppiato, ero orgogliosa del mio Paese. Strafelice di pagare le tasse, il "mio" sistema sanitario mi ripagava con una prestazione che ha sbalordito anche il mio compagno inglese. Si è preso cura di me, di Napoli, e di Eugenia, che viene dalla Moldavia, a costo zero. Reparto di ginecologia, Ospedale Don Calabria di Negrar, Verona."

Grazie Arianna, per aver voluto condividere questa bellissima storia.